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MrPotterberry

[Gdr] Il Ministero Degli Esteri.

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Quando l'ultima bordata si infranse contro l'ala est del Ministero, Gregory era ormai lontano. Non aveva dormito nemmeno un secondo, quella sera. Il Ministro aveva convocato tutti, sergenti, reclute, diplomatici e perfino il Campione Langaiden. L'ordine era stato quello di bruciare tutti i libri, gli archivi, i manoscritti e persino le foto dei Servizi Segreti. Mentre correva per quei corridoi fitti di gente, alla sua destra un immenso stormo di farfalle cartacee svolazzava lentamente verso il basso, verso quel cortile bianco di carta e rosso dei roghi accesi per bruciare fino all'ultimo fascicolo.

Ma lui corse, l'adrenalina stessa lo stava abbandonando. Tutte quelle ore sveglio, davanti ai fuochi e alla polvere degli archivi. Era sfinito. Ma vide, in fondo all'ultimo corridoio, di poco più largo degli altri, la porta in legno di mogano. "Ufficio del Ministro degli Esteri Charles Redmond Potterberry".

Inchiodò di colpo. I battiti aumentarono. Si sentì più sfinito. Bussò.

< Entra Gregory, e fa presto.>

Il Ministro l'aveva sempre chiamato per nome. Si conoscevano da quando erano bambini. Lui, figlio del boy che il Ministro uscente August Potterberry aveva tenuto in ostaggio fuggendo da quella che poi si sarebbe chiamata "Terranova", aveva da sempre nutrito un forte rispetto per Redmond, di cinque anni più grande di lui.

Entrò. La sua divisa puzzava di fumo e si scusò immediatamente per la condizione in cui si trovava a parlare con il Ministro.

Redmond agitò una mano al vento, intento a raccogliere e gettare dalla finestra gli ultimi fascicoli "Nomi e Cognomi di Agenti Segreti Eremitici." Negli ultimi giorni aveva macchinato colpi di stato nella sua scacchiera. Ogni pezzo, ciascuno dei 32 pezzi aveva prima una foto di un reggente, un governatore o un campione eminente della scena politica mondiale. E quella scacchiera lo aiutava a anticipare mosse e contromosse. Sicuramente l'aveva buttata giù dal finestrone dietro la sua scrivania, e ora non era altro che un tizzone ardente.

< Quindi?> chiese chiudendo l'anta vetrata.

< Quindi è l'apocalisse batteriologica.>

< Cosa ti avevo detto? Quei comunisti l'hanno da sempre progettata nei loro laboratori comunisti. Quei DANNATI comunisti.> sogghignò felice.

Redmond nutriva un velato disprezzo per Thoringrad. Dalla sua formazione aveva sempre attuato una politica estera e un sistema economico che disprezzava. Gregory invece ammirava l'utopia che si celava dietro quelle bandiere rosse e armature dorate, anche se non ne aveva mai fatto parola con nessuno.

< Le navi di Thoringrad hanno smesso ora di bombardare il Ministero, staranno ormai raccogliendo i superstiti.>

< Beh, se avessero continuato non avrebbero fatto altro che aiutarci. Quei dannati comunisti sono dei buoni a nulla! Neanche a bombardare decentemente un edificio!>

Lo aiutò a mettersi il cappotto e gli passò borsalino e valigetta.

< Tu hai intenzione di farti uccidere?> gli chiese il Ministro con una velata ironia.

< Non penso abbia oramai molto senso continuare a vivere.> rispose Gregory sprofondando nella poltrona di pelle.

< Non ne vale la pena eh. E secondo te le navi di Thoringrad dove stanno andando?> chiese appoggiando la valigetta a terra. Sogghignò.

Redmond aprì un piccolo busto di bronzo del Cancelliere DonEncro e premette il pulsante rosso sotto di esso, facendo lievemente aprire la biblioteca vicina. L'ascensore era pronto a scendere nelle profondità nere del Ministero. Entrambi salirono, chiusero l'anta di ferro, e iniziarono la discesa veloce, quasi una caduta libera di quell'ammasso rugginoso.

Non fu una caduta libera però. L'ascensore terminò la sua corsa dolcemente, e la porta si aprì da sola.

< Cos'ha più valore della MIA vita, Gregory?> chiese il Ministro.

< La vita del Cancelliere?>

< No. Nulla.>

Accese la luce, illuminando tutto l'hangar. In mezzo, nel centro perfetto su una pista di atterraggio circolare, una piccola navetta volante a tre posti si riposava.

< Tre posti?> chiese l'aiutante del Ministro.

< Non vogliamo lasciare il Cancelliere a terra, vero?>

Salirono entrambi. Il Ministro tirò una leva, premette un bottone e spinse qualche interruttore.

Una voce femminile, lievemente metallica e registrata, accolse i due.

< Salve, Ministro Redmond. Sono Sasha, e l'aiuterò a pilotare la RedFirst.>

< Ma che nome comunista!> esclamò indignato il Ministro.

< Desidera che azioni il sistema di autodistruzione del Ministero?>

< Sì.> rispose.

< E tutti quelli che stanno ripulendo gli archivi?> chiese Gregory.

< La risposta sarà abbastanza logica, amico mio, ma moriranno di certo. La carica di autodistruzione dovrebbe radere al suolo la stessa Humine.>

Gregory tacque. Si allacciò la cintura di sicurezza e si fece scuro in volto.

< L'autodistruzione avverrà tra 3 minuti. Il sistema di countdown rimarrà segreto. Inizio delle manovre di accensione.>

Il motore rombò. Fu un ruggito silenzioso e sottomesso, come di una bestia feroce ora ammaestrata che ricorda la libertà di un tempo. La navicella si alzò piano da terra, prima di saettare verso il tunnel davanti a loro.

< Il portale di Thoringrad, come mi hanno detto le mie fonti segrete, si dovrebbe trovare nelle coordinate 48A 186B. Ma noi siamo più avanzati di quei barbari comunisti, e andremo più veloce. Ovviamente la navicella ha in serbo la sorpresina di far detonare qualche pezzettino di portale, provocandone FORSE il crollo. Alcuni dirigibili di Thoringrad dovranno spartirsi il cielo con i draghi che abbiamo rilasciato nell'atmosfera.>

< Draghi?>

< Il Cancelliere ne aveva un allevamento.>

La galleria terminò sulla piatta superficie marina del mare di Humine.

< Il cancelliere ci aspetta a Silen. Mirrodin l'ha già bombardata, quindi penso sia il solo vivo, laggiù.>

La navetta saettò tra le nubi rosse dei fuochi delle foreste sottostanti, raggiungendo Silen in pochissimo tempo.

DonEncro, effettivamente, era già lì ad aspettarli. Salì rapidamente sulla navetta, sistemandosi dietro al Ministro.

< E' in ritardo, Potterberry.>

< Pensavi ti avrei lasciato qui a morire?>

< Ne avevo il dubbio.>

< Ora non ce l'hai.>

< Vedremo.>

Potterberry e il Cancelliere si tirarono stilettate per altri cinque minuti buoni. Amavano litigare più che tirare al piattello, sport preferito da entrambi. La vista del portale li zittì. Orde di gente, quasi tutta di Thoringrad valutando le bandiere rosse che sventolavano in preda al panico, si accalcava alle immense gradinate.

< Sasha, velocità di crociera!> esclamò il Ministro < E apri la rastrelliera dei fucili ad impulsi.>

Redmond ne prese uno, e aprì il finestrino. Iniziò a sparare qualche colpo sulla folla, ridendo e offendendo tutti con le parole che più caratterizzavano le sue discussioni "Porci comunisti!". Rientrò, e posizionò l'arma dove l'aveva trovata.

Il portale si fece sempre più vicino. E fu lì che vide il Dio Synestesy e il suo abominio putrido di carne marcia.

< Sasha, la mia "Vendetta Ministeriale".>

Il cruscotto si aprì, e il Ministro prese la poderosa arma che ne uscì.

Caricò un proiettile detonante nell'immenso fucile da cecchino, e mirò. Le offese del PSI, i soprusi, le false dichiarazioni e i tradimenti. Tutto era in quel colpo.

Sparò, mentre la navicella oltrepassava il portale.

< Saluta la testa, stolto.> furono le ultime parole del Ministro in quel mondo devastato dalla guerra.

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Sposto nella sezione generale, se no nessuno la leggerà mai :asd:

però posso farti notare che se il portale si rompe niente quarta era? :lol: (a parte il fatto che le nostre navi avevano raccolto gente in tutto il mondo non solo nell'urmm)

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Off: Il GDR è proprio questo: far parlare i personaggi per la loro opinione e il loro punto di vista. Quando Redmond era indaffarato a svuotare il ministero non penso si sia informato correttamente su quante e quali persone stavano effettivamente evacuando le navi di Thoringrad, quindi è andato a "sentimento". E poi non penso che voi siate veramente "dannati comunisti" ma per lui lo eravate. Non posso parlare attraverso i miei personaggi come narratore superiore, se no anche i miei personaggi sarebbero superiori, cosa che non voglio assolutamente.

E poi, se noti, non c'è nessun accenno all'esplosione del portale, proprio perchè..

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OFF al di là dell' estetica non penso che, economicamente parlando, Thoringrad abbia molto di comunista.

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Tralasciando i fucili ad impulsi, la navicella spaziale a tre posti e l'allevamento di draghi, mi spieghi perchè hai usato A e B per le coordinate?

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