Vai al contenuto
Il server del mese è
Visita la nostra nuova lista server!
Kataskematico

[Linguistica] Denai - L'edenaico

Recommended Posts

Okay, aggiunti KURUZA (fare qualcosa di vigliacco) e KIMERA (fare) più alcuni termini derivati :)

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Direi di farla una volta che la grammatica e il vocabolario sono a un buon punto.

Oppure sì, si può cominciare a fare parlando della lingua in generale. Immagino che Syne voglia metterci del suo, in fondo in buona parte deriva dal suo gdr.

La pagina credo dovrebbe chiamarsi "Lingua denai"

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Credo che nell'HIstoriae Mundi Wilhelm Friedrich abbia dichiarato di essere stato il primo umano a tradurla completamente, di avere compiuto la traduzione ad Ewok attorno al 1599 d.F. comparando alcune reliquie dell'Imperatore Dio Frenesy conservate dagli enigmisti, il linguaggio arcaico di Kowe, la lingua di Evron, e il bopiano antico (lingua nota), sfruttando in particolare la dichiarazione di pace tra Kowe, Evron e Spes (a questo mi serviva il contatto tra Evron e Kowe, quello che Opchip non voleva :asd:), che contiene lo stesso scritto nelle tre lingue diverse (appunto kowiano, evroniano e spesiano) mostrando evidenti somiglianze tra tre lingue che non avevano alcun contatto tra di loro (essendo lo spesiano una lingua del piano di Hu addirittura).

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

In tal caso si può considerare il denai come una lingua riscoperta (un pò come l'ebraico oggi - non è esattamente così, ma è l'unico esempio che calza un minimo -, per intenderci).

Quindi oltre ad essere la lingua primigenia, il denai una volta tradotta potrebbe esser stata usata come lingua internazionale; di fatto quindi le altre lingue esistono tutte, ma per parlare tra stranieri, diplomatici, mercanti e così via si usa il denai.

Che ne dici, Syne? Il denai sarebbe una sorta di esperanto (più che inglese) del server. La famosa lingua franca che appare un pò in tutti i gdr di questo mondo :asd:

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

In tal caso si può considerare il denai come una lingua riscoperta (un pò come l'ebraico oggi - non è esattamente così, ma è l'unico esempio che calza un minimo -, per intenderci).

Quindi oltre ad essere la lingua primigenia, il denai una volta tradotta potrebbe esser stata usata come lingua internazionale; di fatto quindi le altre lingue esistono tutte, ma per parlare tra stranieri, diplomatici, mercanti e così via si usa il denai.

Che ne dici, Syne? Il denai sarebbe una sorta di esperanto (più che inglese) del server. La famosa lingua franca che appare un pò in tutti i gdr di questo mondo :asd:

mi sembra l'unico modo perché la prima lingua e poi lingua dei superni diventi anche lingua franca :D

inoltre visto che lo scopritore era mirrodiniano ma lavorava nell'unione e poi è finito nell'urmm, si può dire che questa lingua si sia rapidamente diffusa in tutto il mondo....

Ed inoltre è anche presumibilmente l'unica lingua possibile per capirsi tra ex unionisti e thalasiani dopo i fatidici 555 anni :D

nell'Urmm si parlava il mirrodiniano di Silthrim come lingua ufficiale, che poi si è evoluto nel navaroniano di oggi, mentre gli ex unionisti dovrebbero parlare un unionista evoluto, quindi dovrebbero essere ormai lingue notevolmente diverse....

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

!ogerf en em e hsinim li olrap oi

Comunque, state facendo un buon lavoro.

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Puzzare e profumare è diverso :asd:

Infatti,

Garana = odorare

Puzzare = bagarana

Profumare = jugarana (penso si potrebbe usare il ju "bello" come prefisso. Altrimenti semplicemente ju garana, "bell'odorare")

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Eheh, non va bene, in verità. Bagaran non è un cattivo odore, è un odore malefico, qualcosa che fa male.

A questo punto direi che profumare è garanai e puzzare e garanoi, usando quindi i classificativi verbali.

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Allora, letteralmente bagaran penso dovrebbe significare qualcosa tipo "odore malefico", cioè non necessariamente un cattivo odore (potrebbe essere benissimo un profumo eccelso, ma che ha qualcosa di malvagio).

Poi per estensione (diciamo il suo "significato poetico") potrebbe indicare il sentore del maligno. Che so, se degli inquisitori arrivano a Silen per sterminare una congrega di strege si vedono davanti i cittadini con le armi in mano che vogliono difendere le loro compatriote, da buoni fondamentalisti direbbero "Qui c'è lo zampino del maligno, che ha contagiato anche gli altri abitanti di Silen". Ecco, quel "zampino del maligno" probabilmente si potrebbe tradurre con bagaran.

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Hmm... stavo pensando, e introdurre un altro ausiliare? Duru potrebbe rimanere per indicare continuità, mentre un altra parola (usero PITA negli esempi perché sì, chiaramente è da cambiare) potrebbe indicare anteriorità. Cioè, "av danepa" vuol dire "ho parlato", "parlai", "av danepa duru" è "parlavo" o "stavo parlando", "av danepa pita" è "avevo (già) parlato", "ebbi parlato". Idem per il futuro.

Ok, non è proprio bellissimo, ma mi sembra possa essere utile.

Ciao

Ian

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

C'ho pensato su ed intendo provare così:

- Cancellato il grado vocalico due (niente più -aa)

- Cioè che viene espresso dall'azione si forma nominalmente a grado vocalizo zero (in parole povere: raka significa combattere, il rak è il combattimento.

- Chi esegue l'azione viene definito tramite -tor o -dian (a seconda che si è uomni o donne; se è indefinito, rimane -tor) oppure -leant se l'ha fatto un animale o un bakreantu.

Es I soldati uccisero i nemici in combattimento -> Rakutor (non più "rak") raka bazenarjanuman anbat rak.

Vediamo se così è più semplice, ok?

Provate a tradurre questa versione:

Nel tempo degli eroi ci fu un grande re, di nome Langaiden, che volle vivere per sempre. Si diceva che a BoPville ci fosse una bella principessa nubile che, se sposata, avrebbe fatto diventare immortale suo marito. Il grande re si recò nella città e parlò con il padre di lei, che era anche il sindaco. All'inizio il sindaco, di nome Enok, non voleva dare in sposa sua figlia, perchè vedeva in Langaiden il segno del male. Poi accettò, dopo che il grande re uccise un bopiano su cinque per due settimane.

Langaiden e la principessa si sposarono, ma la stessa notte lei si suicidò, buttandosi da una montagna. Da allora (<- forse questo non si può tradurre, non mi viene in mente al momento ^^') BoPville viene chiamata "La città Eterna", perchè la morte della principessa diede l'immortalità alla sua città.

E' dura lo so, ma è fattibile ^_^

p.s. non so se avete notato che ho rivisitato la mia tragedia teatrale sulla presa di potere di Langaiden a BoPville... oh, son passati secoli e la storia diventa mito anche nel server :asd:

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Hmm... stavo pensando, e introdurre un altro ausiliare? Duru potrebbe rimanere per indicare continuità, mentre un altra parola (usero PITA negli esempi perché sì, chiaramente è da cambiare) potrebbe indicare anteriorità. Cioè, "av danepa" vuol dire "ho parlato", "parlai", "av danepa duru" è "parlavo" o "stavo parlando", "av danepa pita" è "avevo (già) parlato", "ebbi parlato". Idem per il futuro.

Ok, non è proprio bellissimo, ma mi sembra possa essere utile.

Ciao

Ian

Volendo si può fare, ma ce n'è davvero bisogno? Alla fine abbiamo diviso "semplice" e "composto" tra i tempi perfettivi e quelli imperfettivi, mi pare sia abbastanza chiaro.

Se ti va, fammi un esempio di una frase che può generare difficoltà a tradurla, così capisco meglio.

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Se ti va, fammi un esempio di una frase che può generare difficoltà a tradurla, così capisco meglio.

Non ci dovrebbero essere problemi nel tradurre al denai, forse dal denai qualcuno, ma più che altro mi suona male.

Ciao

Ian

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Tu pensa che all'inizio volevo fare una lingua senza tempi verbali, poi mi son detto che veniva un pelino troppo strana :asd:

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Io andare prendere clava, poi picchiare su tua testa!

Avu tipi duru kapuraku, katend avu idenefu duru aetu elamas atul!

:asd:

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Tu pensa che all'inizio volevo fare una lingua senza tempi verbali, poi mi son detto che veniva un pelino troppo strana :asd:

Giusto un po' :asd:

Comunque un vantaggio in più sarebbe che i tempi verbali più utilizzati sarebbero più corti =P

Ciao

Ian

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Sì Ian, ma è un vantaggio molto piccolo rispetto al doversi imparare altri tempi verbali.

Come siamo noi ora basta pensare: la mia azione è finita o sta andando avanti? E basta. Preferirei la semplicità, tanto più che dobbiamo tutti partire da zero per imparare.

p.s. la "versione" non provi a tradurla? ^_^

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Sì Ian, ma è un vantaggio molto piccolo rispetto al doversi imparare altri tempi verbali.

È solo una parolina XD

Come siamo noi ora basta pensare: la mia azione è finita o sta andando avanti? E basta. Preferirei la semplicità, tanto più che dobbiamo tutti partire da zero per imparare.

Appunto. Mi sembra più semplice utilizzare duru solo per la continuità e la desinenza per indicare se si parla al presente, al passato o al futuro.

p.s. la "versione" non provi a tradurla? ^_^

Hai visto quant'è lunga? XD

Non oggi di sicuro.

Ciao

Ian

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Appunto. Mi sembra più semplice utilizzare duru solo per la continuità e la desinenza per indicare se si parla al presente, al passato o al futuro.

o_0 ma... ma è già così :|

Addio.

Dar dara!

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

o_0 ma... ma è già così :|

No... "duru" indica continuità nel presente, nel passato la indica la sua assenza e nel futuro indica anteriorità.

Ciao

Ian

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

No... "duru" indica continuità nel presente, nel passato la indica la sua assenza e nel futuro indica anteriorità.

Ciao

Ian

Non capisco bene. Ripeto, io ho fatto una distinzione tra azioni imperfette (cioè che continuano nel tempo) e perfette (cioè finite, puntuali)

Nel presente "vado" è un'azione imperfetta, mentre il gerundio "sto andando" è un'azione in fieri. 'ffettivamente avrebbe avuto più senso mettere il duru nel primo caso, ma visto che il presente semplice è quello più usato ho preferito ometterlo.

Nel "passato semplice" di cui parlo ho messo l'imperfetto indicativo e volendo il gerundio composto, entrambi tempi imperfetti. Tutti gli altri tempi passati sono considerati perfettivi, quindi rientrano senza problemi nel "passato composto"

Allo stesso modo nel futuro: quello semplice indica un'azione imperfetta, quello anteriore una perfetta (cioè già compiuta). Occhio che l'anteriorità è un'azione perfetta ^_^

Insomma, credo che il caos sia generato dall'inversione che c'è nel presente, però mettere una particella per il presente semplice mi sembra un pò complicato.

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

×
×
  • Crea Nuovo...

Important Information

We have placed cookies on your device to help make this website better. You can adjust your cookie settings, otherwise we'll assume you're okay to continue.