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Miluro

Il Vecchio

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Esiste un certo tipo di persone che non può essere guardato in faccia senza provare brividi freddi lungo la schiena: i vecchi.

Non i dolci anziani dei giardinetti, né i pietosi ma sereni arteriosclerotici delle case di riposo.

No, si tratta di quei vecchi scorbutici che non fanno altro che borbottare bestemmiando santi che credevate non potessero esistere, perennemente seguiti da una nube di fumo che da anni infetta l'aria intorno a loro: il residuo delle decine di sigari che ogni giorno spariscono nei polmoni ormai asfaltati del vecchio. Si tratta di quei vecchi terribili, che con la sola presenza dissuadono i bambini dal giocare nel piazzale del paesello, terrorizzandoli.

Vi siete chiesti perchè mai siano così avvelenati nei confronti della gioventù?

E' molto semplice.

Hanno paura. Paura dei giovanotti, più forti ed attivi, più svegli e prestanti, più audaci e scattanti.

Terribilmente turbati dal pensiero che gli anni riducano un essere splendente in un cumulo grigio di rancore, dimenticano ciò che sono stati e temono il diverso.

Ma non sanno nemmeno loro perchè. Non se lo domandano, immersi nella loro lunatica paranoia.

Non vanno mai a trovare la famiglia: si potrebbe quasi dire che non la abbiano, tanto che nessuno va mai a trovarli. Vivono da soli, in squallidi tuguri in periferia. Nessuno sa da quanto abitino lì: forse da sempre, di sicuro più di quanto chiunque ricordi.

Non hanno amici, di nessun sesso od età: non hanno flirt. Mangiano pochissimo e spendono molto meno: non si sa da dove arrivino i loro soldi. Non hanno macchine, non mostrano mai i documenti: piuttosto che farsi portare in ospedale, rimangono a letto afflitti dai dolori.

Non denunciano mai i torti che subiscono alle autorità, non si fidano mai dei poliziotti.

Vivono una routine eterna, che li vede arrivare, poco dopo l'apertura, al bar locale ed andarsene un attimo prima della chiusura. Nessuno dialoga con loro, e la loro esistenza è intellegibile solo a causa della nube di fumo e bestemmie che aleggia nell'angolo del baretto, oltre che dagli sguardi spaventati dei fanciulli che tremano al suono della sua voce.

Poi, un giorno, spariscono misteriosamente. Nessuno li vede più al bar, per mesi. Le loro case vengono trovate abbandonate, coi mobili dimenticati. Un sottile strato di polvere ricopre il pavimento, uniforme. Nessuna traccia.

La loro scomparsa non viene mai denunciata. Si stima che ogni anno ne scompaiano più di un milione.

Presto la loro assenza viene dimenticata, e nessuno ricorda le loro paranoie riguardo ai giovani che, scomparso il vegliardo, ritrovano la gioia di godersi la piazza del paesello.

Tutti dimenticano i vecchi, lasciando spazio ai ragazzini e alle loro mani insanguinate.

Perchè nessuno, e dico nessuno, controlla mai sotto i pavimenti.

Nuovo racconto!

:asd:

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Perchè nessuno, e dico nessuno, controlla mai sotto i pavimenti.
- Mascalzoni! - urlai, - smettetela di fingere! Confesso il delitto! Togliete quelle tavole! Qui, qui! E' il battito del suo odioso cuore!-

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Citazione necessaria :asd:

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- Mascalzoni! - urlai, - smettetela di fingere! Confesso il delitto! Togliete quelle tavole! Qui, qui! E' il battito del suo odioso cuore!-

love u <3

Esiste un certo tipo di persone che non può essere guardato in faccia senza provare brividi freddi lungo la schiena: i vecchi.

Non i dolci anziani dei giardinetti, né i pietosi ma sereni arteriosclerotici delle case di riposo.

No, si tratta di quei vecchi scorbutici che non fanno altro che borbottare bestemmiando santi che credevate non potessero esistere, perennemente seguiti da una nube di fumo che da anni infetta l'aria intorno a loro: il residuo delle decine di sigari che ogni giorno spariscono nei polmoni ormai asfaltati del vecchio. Si tratta di quei vecchi terribili, che con la sola presenza dissuadono i bambini dal giocare nel piazzale del paesello, terrorizzandoli.

Vi siete chiesti perchè mai siano così avvelenati nei confronti della gioventù?

E' molto semplice.

Hanno paura. Paura dei giovanotti, più forti ed attivi, più svegli e prestanti, più audaci e scattanti.

Terribilmente turbati dal pensiero che gli anni riducano un essere splendente in un cumulo grigio di rancore, dimenticano ciò che sono stati e temono il diverso.

Ma non sanno nemmeno loro perchè. Non se lo domandano, immersi nella loro lunatica paranoia.

Non vanno mai a trovare la famiglia: si potrebbe quasi dire che non la abbiano, tanto che nessuno va mai a trovarli. Vivono da soli, in squallidi tuguri in periferia. Nessuno sa da quanto abitino lì: forse da sempre, di sicuro più di quanto chiunque ricordi.

Non hanno amici, di nessun sesso od età: non hanno flirt. Mangiano pochissimo e spendono molto meno: non si sa da dove arrivino i loro soldi. Non hanno macchine, non mostrano mai i documenti: piuttosto che farsi portare in ospedale, rimangono a letto afflitti dai dolori.

Non denunciano mai i torti che subiscono alle autorità, non si fidano mai dei poliziotti.

Vivono una routine eterna, che li vede arrivare, poco dopo l'apertura, al bar locale ed andarsene un attimo prima della chiusura. Nessuno dialoga con loro, e la loro esistenza è intellegibile solo a causa della nube di fumo e bestemmie che aleggia nell'angolo del baretto, oltre che dagli sguardi spaventati dei fanciulli che tremano al suono della sua voce.

Poi, un giorno, spariscono misteriosamente. Nessuno li vede più al bar, per mesi. Le loro case vengono trovate abbandonate, coi mobili dimenticati. Un sottile strato di polvere ricopre il pavimento, uniforme. Nessuna traccia.

La loro scomparsa non viene mai denunciata. Si stima che ogni anno ne scompaiano più di un milione.

Presto la loro assenza viene dimenticata, e nessuno ricorda le loro paranoie riguardo ai giovani che, scomparso il vegliardo, ritrovano la gioia di godersi la piazza del paesello.

Tutti dimenticano i vecchi, lasciando spazio ai ragazzini e alle loro mani insanguinate.

Perchè nessuno, e dico nessuno, controlla mai sotto i pavimenti.

Nuovo racconto!

:asd:

..u too <3

love u all, biatches!

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Grazie :D

è talmente bello che lo riempirei di -1 :sisi:

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