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Lampada Per Ricostruzione Unghie 36 Watt Con Bulbi Digitali

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http://www.enailstore.com/lampada-uv-36-watt-bulbi-digitali.html?gclid=COfu3vfsxbgCFYuR3godSlEAsg VANTAGGI/PLUS DEL PRODOTTO

Lampada professionale uv per la ricostruzione delle unghie delle mani e dei piedi,


comprende 4 bulbi digitali per una potenza di 36 watt.


Ideale per l'asciugatura di uv gel e smalto semipermanente.

Il timer 120 secondi permette un'asciugatura pratica ed efficace per un risultato come dall'estetista.


Flusso continuo per la comodità dell'operatrice.


Il fornetto è di colore bianco con logo EnailStore stampato in superficie

Per maggiori informazioni sul prodotto puoi contattarci al numero 051 6646081 oppure scriverci all'indirizzo [email protected]

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Ospite

:perp:

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Di tutti i libri che ho letto sulla possibilità che uno scontro con coltello finisca con una rissa furibonda sul pavimento con i due avversari avvinghiati con i reciproci coltelli in mano in una situazione di pseudo-equilibrio momentaneo, solo uno ne parla apertamente: "Military Knife Combat" del solito Hock Hochheim. E ha ragione! Nascondere la possibilità che un "duello" di coltello non possa finire con una bella lotta a terra, significa che della dura realtà del combattimento corpo a corpo non si è capito un bel niente. Se fate bene lo sparring con i coltelli ve ne accorgerete! E' istintivo tentare di buttare a terra l'avversario. E a terra c'è poco da dire, anche qui la mera forza muscolare SIGNIFICA molto. Avvantaggiati chi si destreggia con il Judo, il Ju Jitsu brasiliano e la lotta greco-romana. Tutta gente che "a volte" in gara dimentica la "tecnica" e sfodera la pura forza muscolare. Non ci sono tecniche particolari in queste situazioni, ma sono solo da provare e riprovare. Nel citato libro "Military Knife Combat" l'autore illustra qualche sequenza "ideale" di combattimento a terra con i coltelli, ma l'analisi delle foto fa trasparire in tutta la sua drammaticità la difficoltà della situazione. Provare per credere! Con il giusto spirito è anche divertente.

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Di tutti i libri che ho letto sulla possibilità che uno scontro con coltello finisca con una rissa furibonda sul pavimento con i due avversari avvinghiati con i reciproci coltelli in mano in una situazione di pseudo-equilibrio momentaneo, solo uno ne parla apertamente: "Military Knife Combat" del solito Hock Hochheim. E ha ragione! Nascondere la possibilità che un "duello" di coltello non possa finire con una bella lotta a terra, significa che della dura realtà del combattimento corpo a corpo non si è capito un bel niente. Se fate bene lo sparring con i coltelli ve ne accorgerete! E' istintivo tentare di buttare a terra l'avversario. E a terra c'è poco da dire, anche qui la mera forza muscolare SIGNIFICA molto. Avvantaggiati chi si destreggia con il Judo, il Ju Jitsu brasiliano e la lotta greco-romana. Tutta gente che "a volte" in gara dimentica la "tecnica" e sfodera la pura forza muscolare. Non ci sono tecniche particolari in queste situazioni, ma sono solo da provare e riprovare. Nel citato libro "Military Knife Combat" l'autore illustra qualche sequenza "ideale" di combattimento a terra con i coltelli, ma l'analisi delle foto fa trasparire in tutta la sua drammaticità la difficoltà della situazione. Provare per credere! Con il giusto spirito è anche divertente.

 

Ehm,quello non era latte,era candeggina

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Ehm,quello non era latte,era candeggina

E' intuitivo che il combattimento con il coltello è una disciplina letale, non semplice da padroneggiare (preferirei il termine più veritiero "impossibile") e il cui allenamento è piuttosto difficile. Direi di iniziare a spiegare le cose proprio dall'ultimo punto, che si può riassumere come segue: possiamo diventare dei maestri nell'uso del coltello di gomma (tipico da allenamento) in palestra e venir benissimo ammazzati dal primo fesso con un coltello da cucina che non ha mai fatto un solo minuto d'allenamento in vita sua. Come in tutte le arti marziali l'allenamento è fondamentale, e la relativa tecnica sviluppata d questo allenamento fa la differenza tra la vita e la morte, giusto? Per con i coltelli si estremizzano dei concetti già noti nell'applicazione "reale" delle arti marziali. Mi spiego. Se siamo dei bravissimi marzialisti a mani nude e ci ritroviamo purtroppo ad usare le tecniche apprese per strada, prima di tutto ci accorgiamo che per strada l'avversario non è come "conciliante" come il nostro compagno di palestra. Dite quel che volete su questo fatto: ma partendo dal principio che in palestra si cerca di non farsi male (come è giusto che sia), non state simulando al 100% la realtà. Allora per supplire alla mancanza di "collaborazione" da parte dell'avversario si fa appello alla cosiddetta "forza bruta", quindi se siete più forti del vostro avversario vi va anche bene, se non lo siete è un problema. Queste problematiche, in uno scontro che coinvolge l'uso di lame, sono moltiplicate per un fattore X, dove X è la vostra mancanza di fortuna. Scherzi a parte il combattimento con il coltello non ammette troppi errori ed accetta tanta fortuna. State lontani dai libri/video che vi dicono "L'avversario attacca così... Noi rispondiamo così, così e così...". Non si può applicare per nulla con il coltello. A parte il fatto che se incontrate uno che sa davvero il fatto suo di coltello non glielo vedrete in mano finché buona parte della lama sia già conficcata nel vostro addome/gola/reni. In questi casi, quando si ha a che fare con gente che usa il coltello "di nascosto" praticamente non esiste difesa, se non un'allerta mentale straordinaria.

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E' intuitivo che il combattimento con il coltello è una disciplina letale, non semplice da padroneggiare (preferirei il termine più veritiero "impossibile") e il cui allenamento è piuttosto difficile. Direi di iniziare a spiegare le cose proprio dall'ultimo punto, che si può riassumere come segue: possiamo diventare dei maestri nell'uso del coltello di gomma (tipico da allenamento) in palestra e venir benissimo ammazzati dal primo fesso con un coltello da cucina che non ha mai fatto un solo minuto d'allenamento in vita sua. Come in tutte le arti marziali l'allenamento è fondamentale, e la relativa tecnica sviluppata d questo allenamento fa la differenza tra la vita e la morte, giusto? Per con i coltelli si estremizzano dei concetti già noti nell'applicazione "reale" delle arti marziali. Mi spiego. Se siamo dei bravissimi marzialisti a mani nude e ci ritroviamo purtroppo ad usare le tecniche apprese per strada, prima di tutto ci accorgiamo che per strada l'avversario non è come "conciliante" come il nostro compagno di palestra. Dite quel che volete su questo fatto: ma partendo dal principio che in palestra si cerca di non farsi male (come è giusto che sia), non state simulando al 100% la realtà. Allora per supplire alla mancanza di "collaborazione" da parte dell'avversario si fa appello alla cosiddetta "forza bruta", quindi se siete più forti del vostro avversario vi va anche bene, se non lo siete è un problema. Queste problematiche, in uno scontro che coinvolge l'uso di lame, sono moltiplicate per un fattore X, dove X è la vostra mancanza di fortuna. Scherzi a parte il combattimento con il coltello non ammette troppi errori ed accetta tanta fortuna. State lontani dai libri/video che vi dicono "L'avversario attacca così... Noi rispondiamo così, così e così...". Non si può applicare per nulla con il coltello. A parte il fatto che se incontrate uno che sa davvero il fatto suo di coltello non glielo vedrete in mano finché buona parte della lama sia già conficcata nel vostro addome/gola/reni. In questi casi, quando si ha a che fare con gente che usa il coltello "di nascosto" praticamente non esiste difesa, se non un'allerta mentale straordinaria.

 

banhammer.png

 

Guardalo attentamente,così poi ci prendi confidenza,diventate amici e quando vi scontrerete non avrete problemi

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