Warnik 370 Inviato Settembre 18, 2013 Ho sonno Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Ian Maayrkas 2581 Inviato Settembre 18, 2013 Veramente, la gente non va da un privato perché se non lo fa muore, qualcuno puó anche andare all'ospedale statale che è gratuito....Ok, l'esempio era brutto, ma il punto è che IMHO la vita vale più di qualsiasi capitale, e una conseguenza di ciò è che qualunque cosa aumenti le probabilità di goderne più a lungo non possa, razionalmente, che essere pagata, qualunque sia il prezzo (fintantoché ce lo si può permettere, chiaramente). Chi fa della salute il proprio mestiere quindi è in una posizione tale per cui, secondo me, non dovrebbe poter dettare il prezzo.E quelli che faticano ad ottenere risultati, o peggio non riescono ad ottenerli, muoiono di fame? Di certo non trovano un altro laboro, considerato che un panettiere guadagna quanto un ingegnere i mestieri "facili" saranno già tutti occupati...Oltre a poter, volendo, avere un sistema meritocratico come suggerisce Emanuele, se effettivamente ci sono individui che non riescono a trovare un lavoro che sono in grado di svolgere, c'è sempre la previdenza sociale....Senza contare un altro problema. Non c'è più il mercato libero, uscito dall'università vieni automaticamente mollato a lavorare. Perchè farsi il culo per prendere bei voti, quindi? Tirerebbero tutti alla sufficienza, e tutti i mestieri complessi sarebbero svolti da gente meno capace.Col mercato libero, tu sai che uscito da scuola dovrai confrontarti con altri con la tua stessa laurea, e solo il più bravo si prenderà il posto migliore.Di conseguenza, sì, puoi tirare al 6... Ma chi esce dall'università a pieni voti sarà molto più richiesto di te.Di nuovo, oltre al sistema meritocratico, c'è un altra opzione: rendere più specifiche le materie oggetto di valutazione e ridurre la stessa ad un "competenza acquisita" o "competenza non acquisita". Perché se occorre possedere una serie di capacità fondamentali per raggiungere la sufficienza, una valutazione superiore alla sufficienza non da di fatto indicazioni su cosa possiede quest'individuo oltre alle capacità fondamentali, mentre se ogni singola capacità venisse valutata separatamente si avrebbe un quadro ben più preciso di cosa l'individuo è in grado di fare (e ci potrebbero essere occupazioni che richiedono alcune competenze ma non altre, per cui un voto magari inferiore ma guadagnato proprio grazie all'abilità in quegli specifici argomenti potrebbe risultare più appetibile di un voto superiore guadagnato in altro modo, cosa ben più facilmente verificabile con il "nuovo sistema"). Per fare un esempio banale, se la sufficienza in un corso di chimica si guadagna sapendo eseguire l'analisi A con precisione E, conoscendo diciassei reazioni del tipo K e dimostrando di essere in grado di risolvere problemi di difficoltà P applicando l'insieme di formule Y, chi è oltre la sufficienza potrebbe saper eseguire l'analisi A con precisione F (con F>E), oppure l'analisi B, oppure conoscendo ben centredici reazioni del tipo K (o magari una ventordicina del tipo J), oppure sapendo risolvere problemi di difficoltà R, magari con un insieme più ristretto di formule più fondamentali o dimostrando di comprendere le formule Z. E quando l'oggetto della valutazione è "fondamentale", che senso ha una valutazione con più valori? O si è capaci di fare una certa cosa ad un certo livello, oppure non lo si è.CiaoIan Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
JayKenton 1511 Inviato Settembre 18, 2013 No, è perché non si può vivere senza vita. Se qualcuno ti puntasse una pistola addosso e ti chiedesse 10'000€ per non ucciderti (cosa di cui tu sei ragionevolmente sicuro lui sarebbe capace), se tu li avessi probabilmente li pagheresti. Non per questo è giusto pagare il privilegio vivere. Tu puoi esserne sicuro. Meno probabilmente certo. Ad ogni tua probabilità che lui agisca si associa anche una probabilità che ti arrivi a danneggiare sino alla morte. Ne deriva un valore atteso del danno, che è proporzionato al valore che dai alla tua vita. Il valore che dai alla tua vita non è infinito. Può coincidere col tuo patrimonio personale (nonstrettamente materiale) o tranquillamente eccederne (giacchè attribuisci valore ai possibili guadagni futuri o alle modifiche patrimoniali future di altri, es. i tuoi figli). Può del resto essere minore dello stesso valore di mercato delle cose materiali che possiedi. Dunque molte sono le ipotesi, molte sono le variabili. Finché prezzo di riscatto < valore atteso paghi. Oltre una certa cifra ti ribelli. Il segreto per una ottima strategia di estorsione e pizzo è infatti non eccedere con le richieste. Fare piccole ma frequenti richieste, con cadenza periodica. In questo modo il valore atteso del patrimonio personale presente e futuro della vittima non subirà mai delle grosse rivalutazioni al ribasso. Lui non andrà mai veramente in perdita, perché il tempo lo manterrà in pareggio. In questo modo è chiaro che potrai assicurarti una forma di rendita abbastanza sicura senza troppi sforzi. L'esempio non è solo una presa in giro. Il sistema è collaudato e funziona, proprio a smetire coi fatti che il valore della propria vita non avrebbe prezzo. La propria vita ha un prezzo esatto e che si può istintivamente quantitivizzare. Se questo non fosse stato ben risaputo da persone come Libero Grassi (è il primo che mi viene in mente), costoro non sarebbero morti. La soluzione è pagare gli studenti che ottengono risultati. È una soluzione estremista che porterebbe solo a classismo e malcontento. La meritocrazia è incompatibile con la politica. A maggior ragione con quella italiana. La soluzione non è pagare gli studenti che ottengono risultati meritevoli, ma pagare i risultati meritevoli ottenuti dagli studenti, semmai, che è una cosa completamente diversa, nonostante il gioco di parole. Ripeto: ripagare o tributare la Fenomenologia della Cacca, per quanto sia l'opera omnia di un cristo che ci ha speso 20-30 anni della propria vita ad analizzare ogni possibile risvolto storico, sociale, culturale, economico, psicologico e patafisico dell'atto di defecazione è stupido. NOTA: Tale pratica è altresì molto comune al fine di coprire altro genere di attività. In Italia, è il sindacato a darti un posto. I posti "segretario amministrativo" sono tutti occupati? Bene, non fai il segretario amministrativo. Di certo non scrostano qualcuno che tempera matite da 60 anni per far posto a te. Fixed. "I posti da panettiere sono occupati? Fai un test e se superi qualche panettiere, lo stato ti assume" È contrario alle norme sul lavoro a tempo indeterminato. Che sono pilastri del Welfare State/Stato sociale che dovrebbe aiutare i poveri blah blah Il welfare italiano fu introdotto da Mussolini Mussolini era socialista. Come del resto anche Berlusconi. Come del resto anche Mubarak, Assad e Gheddafi. Ed anche Putin! Coincidenze? E la cosa ridicola è che anche Michele Boldrin era socialista da ragazzo! Il Fascismo è il Socialismo Nazionalista, il Comunismo è il Socialismo Internazionalista, sono due facce della stessa medaglia, per questo si odiano. Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Ospite Inviato Settembre 19, 2013 È contrario alle norme sul lavoro a tempo indeterminato. Che sono pilastri del Welfare State/Stato sociale che dovrebbe aiutare i poveri blah blah Le norme dicono che non si può licenziar uno che non sa fare il suo lavoro? Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Brodsko 1885 Inviato Settembre 19, 2013 Sono dell'idea che se non poniamo dei limiti alla produzione ed al consumo, presto ci ritroveremo in una crisi irreversibile che distruggerà il mondo. Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
JayKenton 1511 Inviato Settembre 19, 2013 Le norme dicono che non si può licenziar uno che non sa fare il suo lavoro? L'hai detto. Il contratto di lavoro a tempo indeterminato è un contratto di durata, prevede dunque obblighi reciproci per una durata di tempo (indeterminato). Come tutti i contratti di durata è soggetto a revoca. La revoca del dipendente, o dimissione, è libera. La revoca del datore, o licenziamento, se non è giustificata da un motivo o una casa valido, obbliga al reintegro, a meno che nell'esercizio non siano stipendiati meno di 15 dipendenti. Le due macro-fattispecie di motivi/cause validi sono le condizioni oggettive dell'esercizio (impossibilità oggettiva di pagare gli stipendi, bancarotta, chiusura dell'esercizio) ed il comportamento soggettivo ed oggettivo del dipendente (è inadempiente ai suoi obblighi, ovvero non lavora proprio, si è reso partecipe di un delitto, ha compiuto un reato nel luogo di lavoro o contro il datore di lavoro). Tralaltro a tutela del lavoratore interviene la presunzione a suo favore; ovvero è il datore a dover dimostrare in maniera oggettiva che il dipendente non ha lavorato, e siccome è illegale che lo spii durante il lavoro, e siccome le prove ottenute illegalmente non hanno valore, il datore, non ha nessun mezzo per dimostrare che il dipendente sia inadempiente a meno che egli stesso (che, ricordiamo, non può essere spiato!) non si faccia sgamare per caso in un luogo diverso dal luogo di lavoro in orario di lavoro senza valida motivazione. Inoltre, sempre a tutela del lavoratore, laddove il datore che più di 15 dipendenti dimostra che non è possibilitato a corrispondergli lo stipendio per intero, può chiedere l'intervento della Cassa-integrazione, in cui le casse previdenziali dello Stato pagano una parte dello stipendio al posto dell'impresa. La Riforma dell'Articolo 18 ha modificato leggermente la situazione, non obbliga il datore di lavoro al reintegro, ma ad un indennizzo di 20 mensilità, a meno che il lavoratore non dimostri una manifesta insussistanza della causa economica. Il reintegro è invece sempre previsto laddove si dimostra che il licenziamento sia stato fondato su mere basi discriminatorie. se non poniamo dei limiti alla produzione ed al consumo, presto ci ritroveremo in una crisi irreversibile Il che sembra intuitivamente incompatibile con l'idea che laddove qualcosa si deteriorasse, la sua manutenzione richiederebbe un atto di produzione (e per convesso, di consumo), e dunque che la limitazioni di questi fenomeni, in quanto tali, limiterebbe lo stato di manutenzione dell'opera dell'uomo sul mondo, o lo porterebbe a stagnazione. (Invece le attività produttive della natura prendono nome di rendite) Esiste una teoria economica che auspica il regresso, prende nome di "Teoria della Decrescita Felice" e nonostante si ponga politicamente a sinistra non deriva dal marxismo o dal socialismo, piuttosto da una visione ecologista radicale tale per cui lìopera dell'umo è negativa ed indesiderabile. Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Synesthesy 3275 Inviato Settembre 19, 2013 Esiste una teoria economica che auspica il regresso, prende nome di "Teoria della Decrescita Felice" e nonostante si ponga politicamente a sinistra non deriva dal marxismo o dal socialismo, piuttosto da una visione ecologista radicale tale per cui lìopera dell'umo è negativa ed indesiderabile. Ed è per questo che non li sopporto. Personalmente, però, non avrei collocato la Decrescita felice a sinistra. Tutte le persone che conosco che sostengono queste teorie sono persone di destra, fasciste, leghiste o al massimo democristiane. Pensavo che si trattasse di una idea senza una precisa collocazione schematica. Per il resto, ha ragione su tutto, come al solito. Ma perché comunque secondo me c'è un errore di pensiero di fondo. Non è che la società attuale faccia schifo. La società schiavista faceva schifo, la società feudale faceva schifo. Un giorno il capitalismo avrà fatto schifo, ma un giorno, non oggi. Semplicemente noi non siamo soddisfatti di ciò che oggi c'è, e vorremmo che subito migliorasse (e jKenton ha elencato molte migliorie ottenute da Compagni nel tempo col sudore e col sangue). Il mondo di oggi per Giamy funziona. Per me il mondo di oggi funziona meglio di ieri ma peggio di domani. Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
JayKenton 1511 Inviato Settembre 19, 2013 non avrei collocato la Decrescita felice a sinistra. Tutte le persone che conosco che sostengono queste teorie sono persone di destra, fasciste, leghiste o al massimo democristiane. La Decrescita felice discende dalle opere del sociologo ungherese Polany e dell'economista francese Larouche. Questi due personaggi sono stati citati dai principali intellettuali radicali (liberals) statunitensi. Costoro sono considerati l'estrema sinistra americana, che comunque non si chiama Liberal per niente, visto che si disinteressa totalmente della questione lavoro (non è in coalizione con l'altro partito di estrema sinistra USA, il Worker Party), ma si interessa solo di ecologismo, globalizzazione, diritti degli animali, diritti dei gay, pena di morte, diritti di internet e cose così. In generale queste problematiche in Italia sono affrontate da partiti di centro-sinistra, come quello di Vendola o i Radicali. Personalmente non conosco nessuno che segue la Decrescita Felice, tranne forse due tizi del M5S, che comunque sono abbastanza sicuro che non sappiano minimamente chi fosse Karl Polany. Ad occhio mi sentirei di escludere queste posizioni economiche dall'orientamento democristiano o di estrema destra (a meno che con estrema destra non si intende il Fascismo Ecologista/Animalista), piuttosto le ricollegherei appunto a M5S, Vendola, Radicali... Forse, piuttosto, i neofascisti seguono il MEMTT, che nonostante il nome infelice non è un insulto terrone ma una concezione economica di derivazione Keynesiana con alcune considerazioni teoriche molto brillanti ma profondamente astrusa nella applicazione pratica. Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Ospite Inviato Settembre 19, 2013 L'hai detto. Il contratto di lavoro a tempo indeterminato è un contratto di durata, prevede dunque obblighi reciproci per una durata di tempo (indeterminato). Come tutti i contratti di durata è soggetto a revoca. La revoca del dipendente, o dimissione, è libera. La revoca del datore, o licenziamento, se non è giustificata da un motivo o una casa valido, obbliga al reintegro, a meno che nell'esercizio non siano stipendiati meno di 15 dipendenti. Le due macro-fattispecie di motivi/cause validi sono le condizioni oggettive dell'esercizio (impossibilità oggettiva di pagare gli stipendi, bancarotta, chiusura dell'esercizio) ed il comportamento soggettivo ed oggettivo del dipendente (è inadempiente ai suoi obblighi, ovvero non lavora proprio, si è reso partecipe di un delitto, ha compiuto un reato nel luogo di lavoro o contro il datore di lavoro). Tralaltro a tutela del lavoratore interviene la presunzione a suo favore; ovvero è il datore a dover dimostrare in maniera oggettiva che il dipendente non ha lavorato, e siccome è illegale che lo spii durante il lavoro, e siccome le prove ottenute illegalmente non hanno valore, il datore, non ha nessun mezzo per dimostrare che il dipendente sia inadempiente a meno che egli stesso (che, ricordiamo, non può essere spiato!) non si faccia sgamare per caso in un luogo diverso dal luogo di lavoro in orario di lavoro senza valida motivazione. Inoltre, sempre a tutela del lavoratore, laddove il datore che più di 15 dipendenti dimostra che non è possibilitato a corrispondergli lo stipendio per intero, può chiedere l'intervento della Cassa-integrazione, in cui le casse previdenziali dello Stato pagano una parte dello stipendio al posto dell'impresa. La Riforma dell'Articolo 18 ha modificato leggermente la situazione, non obbliga il datore di lavoro al reintegro, ma ad un indennizzo di 20 mensilità, a meno che il lavoratore non dimostri una manifesta insussistanza della causa economica. Il reintegro è invece sempre previsto laddove si dimostra che il licenziamento sia stato fondato su mere basi discriminatorie. :fermosi: Quindi se uno non fa bene il suo lavoro, ma lo fa in una maniera "minima" (per precisione, che si intende per inadempiente?) non può essere licenziato? E la cosa delle spiate, vale anche per visite a sorpresa? Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Synesthesy 3275 Inviato Settembre 19, 2013 In generale queste problematiche in Italia sono affrontate da partiti di centro-sinistra, come quello di Vendola o i Radicali. Per la verità, intendevo dire "dalle persone comuni che conosco". In ogni caso, non collocherei per nulla i Radicali italiani a sinistra, tant'è che fino all'altro ieri erano alleati di Giamy Silvio B. Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Brodsko 1885 Inviato Settembre 19, 2013 Io colloco i radicali all'estremo sinistra della destra. Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
JayKenton 1511 Inviato Settembre 19, 2013 Quindi se uno non fa bene il suo lavoro, ma lo fa in una maniera "minima" (per precisione, che si intende per inadempiente?) Inadempiente: che esegue in maniera inesatta, in ritardo o non esegue le prestazioni a cui è obbligato. Prestazione: comportamento specifico che l'obbligato deve mantenere nei confronti del suo creditore. Obbligo/Obbligazione: Vincolo di dare, fare o non fare qualcosa di specificio nei confronti del creditore. non può essere licenziato? Non può essere licenziato se, contemporaneamente si verificano questi 3 requisiti: 1 Ha almeno 14 colleghi nell'ente/società/impresa per cui lavora. 2 Ha un contratto a tempo determinato. 3 L'ente società/impresa/società non è in una condizione economica di perdita d'esercizio. O per meglio dire, se viene licenziato, se sussistono questi 3 requisiti, il giudice può, ma non deve, obbligare il suo vecchio datore a riassumerlo. In alternativa riceverà un risarcimento per i danni ed un indennizzo di 20 mensilità (1 anno e mezzo di stipendio). E la cosa delle spiate, vale anche per visite a sorpresa? Le visite a sorpresa sono legali ma non provano ben poco. Se c'è una visita all'ufficio di un dipendente e lui non si trova li, ciò non dimostra che lui non fosse al lavoro. Vuoi perché era in bagno, vuoi perché era nel traffico, vuoi perché stava sbrigando pratiche altrove. Devono invece esserci sufficienti testimonianze o meglio prove visive che il lavoratore è stato trovato a fare altro durante l'orario di lavoro. In particoalre, categoria ancora più tutelata è quella degli insegnanti. C'è una legge che dice che si presume SEMPRE che l'insegnante stia lavorando anche quando sta fermo sulla cattedra a non fare null'altro. In pratica purché l'insegnante firmi i suoi registri e quant'altro, nel suo mestiere è libero di comportarsi come meglio crede. Inoltre, non si può questionare il metodo d'insegnamento o i contenuti, al limite forse forse l'adeguatezza ai programmi ministeriali ma ciò è solo fonte di sanzione amministrativa (ipotesi remotissima), non di giustificato motivo di licenziamento. In ogni caso, non collocherei per nulla i Radicali italiani a sinistra, tant'è che fino all'altro ieri erano alleati di Giamy Silvio B. I Radicali nascono dalla scissione in due del Partito Liberale Italiano. I Radicali erano quelli che si volevano alleare coi Socialisti ed i Repubblicani, mentre i Liberali si allearono prima coi Monarchici e coi Qualunquisti e successivamente coi Democristiani. Loro sono sempre stati alleati di Berlusconi, si da quanto Berlusconi era socialista, perché sono sempre stati contro la Magistratura. Anche quando i Radicali erano alleati col PD continuavano a votare si alle leggi di Berlusconi, perché nel loro statuto è vietato votare contro coscienza, anche se ciò va contro i patti di coalizione, per dire. Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Ospite Inviato Settembre 20, 2013 Inadempiente: che esegue in maniera inesatta, in ritardo o non esegue le prestazioni a cui è obbligato. Prestazione: comportamento specifico che l'obbligato deve mantenere nei confronti del suo creditore. Obbligo/Obbligazione: Vincolo di dare, fare o non fare qualcosa di specificio nei confronti del creditore. E chi decide la "il lavoro minimo" che deve fare un lavoratore? Il contratto? Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
JayKenton 1511 Inviato Settembre 20, 2013 E chi decide la "il lavoro minimo" che deve fare un lavoratore? Il contratto? E chi se non il giudice ? Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Ospite Inviato Settembre 20, 2013 E chi se non il giudice ? Quindi, secondo le leggi italiane, un giudice deve sapere quanti "panini" bisogna fare come minimo a settimana? Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
RavanelloMarrone 674 Inviato Settembre 20, 2013 [media]https://www.youtube.com/watch?v=g0-8ReL7_Lo[/media] Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
VladPutin 461 Inviato Settembre 20, 2013 Quando c'era stalin i treni passavano in orario Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
JayKenton 1511 Inviato Settembre 20, 2013 un giudice deve sapere quanti "panini" bisogna fare come minimo a settimana? Giudice = Papa. Codici della Legge: Bibbia & Vangelo. Contratti = Scritti dei Santi. Il giudice è la figura di potere più potente in assoluto in Italia, ancora più potente del Presidente della Repubblica (che è pure il Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura) e del Presidente del Consiglio. Perché queste figure sono comunque vincolate, il primo al processo per tradimento ed al Parlamento, il secondo a tutte le varie Corti ed al Parlamento. Il Giudice invece nel suo Tribunale può fare quasi di tutto, i suoi atti possono essere revocati solo da un giudice di livello superiore, per questo motivo i due più alti organismi giudicanti in Italia (il Consiglio Superiore e la Corte Costituzionale), nei loro ristretti ambiti hanno poteri assoluti. Per questo motivo in Italia non potrà mai esstere una dittatura monocratica, perché ci sono troppi enti collegiali troppo potenti che si bilanciano a vicenda. L'altra faccia della medaglia è che è un sistema estremamente conservativo, non è possibile porre significativi dei cambiamenti perché chiaramente i vari giudicanti (magistrati e membri della Corte Costituzionale) potenzialmente si opporranno a tutto ciò che ritengono indesiderabile per il paese (ed eventualmente per loro stessi). Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Ospite Inviato Settembre 20, 2013 Giudice = Papa. Codici della Legge: Bibbia & Vangelo. Contratti = Scritti dei Santi. Il giudice è la figura di potere più potente in assoluto in Italia, ancora più potente del Presidente della Repubblica (che è pure il Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura) e del Presidente del Consiglio. Perché queste figure sono comunque vincolate, il primo al processo per tradimento ed al Parlamento, il secondo a tutte le varie Corti ed al Parlamento. Il Giudice invece nel suo Tribunale può fare quasi di tutto, i suoi atti possono essere revocati solo da un giudice di livello superiore, per questo motivo i due più alti organismi giudicanti in Italia (il Consiglio Superiore e la Corte Costituzionale), nei loro ristretti ambiti hanno poteri assoluti. Per questo motivo in Italia non potrà mai esstere una dittatura monocratica, perché ci sono troppi enti collegiali troppo potenti che si bilanciano a vicenda. L'altra faccia della medaglia è che è un sistema estremamente conservativo, non è possibile porre significativi dei cambiamenti perché chiaramente i vari giudicanti (magistrati e membri della Corte Costituzionale) potenzialmente si opporranno a tutto ciò che ritengono indesiderabile per il paese (ed eventualmente per loro stessi). Si, ma non mi hai risposto :asd: In maniera più chiara. Decide il giudice quale è il limite di lavoro che bisogna fare? Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
JayKenton 1511 Inviato Settembre 20, 2013 Si, il giudice, sentite le parti, interpreta il contratto e sentenzia. Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti