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Gianmarco

To War By Jingo!

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E' stato difficile trovare la canzone originale, la qualità audio non è il massimo, ma sempre meglio di nulla.

 

[video]http://www.youtube.com/watch?v=sHqanal52Gk[/video]

 

TO WAR BY JINGO!

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Io sono Anti Military.
:3

 

Vabbè, non sono jingoista, però è pur sempre una teoria interessante e questa canzoncina dà quello spirito nazionalista e patriottico, oltre che suonare meglio di una canzonetta dei 1D.

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È certo che sia interessante viso che è la teoria cardine del libero mercato.

Non riesci più a trovare mercato di sbocco? Fai una guerra, distruggi tutto e poi ricomincia daccapo.

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È certo che sia interessante viso che è la teoria cardine del libero mercato.

Non riesci più a trovare mercato di sbocco? Fai una guerra, distruggi tutto e poi ricomincia daccapo.

 

Direi alla Hitler Style :asd:

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È certo che sia interessante viso che è la teoria cardine del libero mercato.

Non riesci più a trovare mercato di sbocco? Fai una guerra, distruggi tutto e poi ricomincia daccapo.

 

TL:DR LIBERO MERCATO -> PACE ; GUERRA -> MONOPOLIO

 

Falso. Il libero mercato si accompagna in maniera necessaria ed assoluta alla coesistenza pacifica. Per il semplice motivo che non si commercia coi nemici. Invece, quando si commercia coi guerreggianti, non si tratta più di libero mercato, sviluppandosi una asimmetria (la necessità immediata di rifonrimenti) che altera la condizione di parità delle parti.

 

I principali pensatori politici della Scuola Austriaca, peraltro, nei loro scritti di Scienze Politiche e Relazioni Internazionali, convenivano, in rottura con gli scienziati politici di allora, che una condizione di mercato aperto avrebbe condotto le nazioni ad una pace più duratura di quella stabilita coi meri trattati (di qui sarebbe facile citare Klausevitz, che reputava la guerra come estensione della diplomazia) o con gli organismi internazionali.

 

Alla luce dei fallimenti di organismo come Società delle Nazioni o ONU, ed alla luce di come i mercati finanziari siano il principale scudo contro lo scoppio di conflitti tra US e Cina, questa teoria appare piuttosto fondata.

 

La Teoria citata da Brodsko non so a chi risalga ma so per certo che oggi è stata resa famosa sotto il nome di "Shock Economy" dalla giornalista statunitense Naomi Klein.

La sua opera, mera compilazione di fatti, priva di un ragionamnto di fondo, è tuttavia di una falsità logica palese già nelle sue prime righe, laddove la giornalista adduce che questa concezione della distruzione dovuta all'Uragano Katrina, per spiegare invece situazioni risalenti ad anni ed anni prima (la rivoluzione con annesso colpo di stato in Cile), anche laddove queste fossero totalmente prive di qualunque nesso logico (le sollevazioni di Piazza Tien an men a Pechino).

 

In Italia senza dubbio qualcosa di simile può essere successo per il Terremoto dell'Acquila.

Ciò che tuttavia è bene non scordare è che tutto l'indotto produttivo in quel caso è stato orchestrato dalle figure dei dirigenti statali, tali per cui ne risultava coinvolto persino il Capo Dipartimento della Protezione Civile Guido Bertolaso.

 

Più in generale, bisogna distinguere le specificità del Sistema Economico / Produttivo Industriale  (Taylorismo), che mira alla quota di produttività ed all'abbattimento dei costi, ma non si cura della domanda potenziale, ed il Market Driven Management o Sistema di Mercato (Toyotismo) che mira alla scoperta o all'emersione di domande potenziali a cui segue la produzione rapida.

 

Chiaramente come esprime bene già dal nome, con "Libero Mercato" si tende a riferirsi maggiormente al Toyotismo piuttosto che al Taylorismo, che invece è propriamente efficente in un Monopolio.

 

Il Monopolio è l'esatto contrario del Libero Mercato, btw.

 

---

 

In tutto questo, lo sciovinismo è merda. Anche alla luce dalla concezione ottocentesca della guerra, in cui questa è solo uno strumento, non un fine, lo sciovinismo rimane robaccia.

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TL:DR LIBERO MERCATO -> PACE ; GUERRA -> MONOPOLIO
 
Falso. Il libero mercato si accompagna in maniera necessaria ed assoluta alla coesistenza pacifica. Per il semplice motivo che non si commercia coi nemici. Invece, quando si commercia coi guerreggianti, non si tratta più di libero mercato, sviluppandosi una asimmetria (la necessità immediata di rifonrimenti) che altera la condizione di parità delle parti.
 
I principali pensatori politici della Scuola Austriaca, peraltro, nei loro scritti di Scienze Politiche e Relazioni Internazionali, convenivano, in rottura con gli scienziati politici di allora, che una condizione di mercato aperto avrebbe condotto le nazioni ad una pace più duratura di quella stabilita coi meri trattati (di qui sarebbe facile citare Klausevitz, che reputava la guerra come estensione della diplomazia) o con gli organismi internazionali.
 
Alla luce dei fallimenti di organismo come Società delle Nazioni o ONU, ed alla luce di come i mercati finanziari siano il principale scudo contro lo scoppio di conflitti tra US e Cina, questa teoria appare piuttosto fondata.
 
La Teoria citata da Brodsko non so a chi risalga ma so per certo che oggi è stata resa famosa sotto il nome di "Shock Economy" dalla giornalista statunitense Naomi Klein.
La sua opera, mera compilazione di fatti, priva di un ragionamnto di fondo, è tuttavia di una falsità logica palese già nelle sue prime righe, laddove la giornalista adduce che questa concezione della distruzione dovuta all'Uragano Katrina, per spiegare invece situazioni risalenti ad anni ed anni prima (la rivoluzione con annesso colpo di stato in Cile), anche laddove queste fossero totalmente prive di qualunque nesso logico (le sollevazioni di Piazza Tien an men a Pechino).
 
In Italia senza dubbio qualcosa di simile può essere successo per il Terremoto dell'Acquila.
Ciò che tuttavia è bene non scordare è che tutto l'indotto produttivo in quel caso è stato orchestrato dalle figure dei dirigenti statali, tali per cui ne risultava coinvolto persino il Capo Dipartimento della Protezione Civile Guido Bertolaso.
 
Più in generale, bisogna distinguere le specificità del Sistema Economico / Produttivo Industriale  (Taylorismo), che mira alla quota di produttività ed all'abbattimento dei costi, ma non si cura della domanda potenziale, ed il Market Driven Management o Sistema di Mercato (Toyotismo) che mira alla scoperta o all'emersione di domande potenziali a cui segue la produzione rapida.
 
Chiaramente come esprime bene già dal nome, con "Libero Mercato" si tende a riferirsi maggiormente al Toyotismo piuttosto che al Taylorismo, che invece è propriamente efficente in un Monopolio.
 
Il Monopolio è l'esatto contrario del Libero Mercato, btw.
 
---
 
In tutto questo, lo sciovinismo è merda. Anche alla luce dalla concezione ottocentesca della guerra, in cui questa è solo uno strumento, non un fine, lo sciovinismo rimane robaccia.


Mi rifaccio alla teoria leninista sulle cause della Prima Guerra Mondiale.
Ovvero quando finirono i mercati di sbocco, vi fu la necessità di conquistare di nuovi attraverso la guerra o di aumentare le vendite di armamenti attraverso il conflitto.

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Mi rifaccio alla teoria leninista sulle cause della Prima Guerra Mondiale.
Ovvero quando finirono i mercati di sbocco, vi fu la necessità di conquistare di nuovi attraverso la guerra o di aumentare le vendite di armamenti attraverso il conflitto.

 

Calma. Quella era la teoria di Lenin sull'Imperialismo, non sul Libero Mercato.

Se è vero che i due principali paesi colonialisti avevano adottato politiche apertamente liberali, Impero Britannico e Francese, il colonialismo ha caratterizzato paesi lontanissimi dalla tradizioneliberale quali la Spagna, la Germania, la Turchia e la stessa Russia.

 

Proprio Lenin introdusse il libero mercato tra i contadini russi proprio per sbloccare il sistema distributivo (nota: DISTRIBUTIVO, non PRODUTTIVO), ovvero abbassare i prezzi, alzare i consumi e dimostrare subito al popolo russo che la sua dirigenza avrebbe portato benefici immediati a tutti.

Successivamente Stalin centralizzò il sistema produttivo e, di rimando, necessariamente, quello distributivo.

 

Di per se anche enti collettivi, es. le cooperative, i consorzi, possono insistere su un Libero Mercato, collettivizzando su scala locale i sistemi produttivi ma operando su sistemi distributivi liberi; ed infatti è ciò che succede oggi, in fin dei conti.

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Calma. Quella era la teoria di Lenin sull'Imperialismo, non sul Libero Mercato.
Se è vero che i due principali paesi colonialisti avevano adottato politiche apertamente liberali, Impero Britannico e Francese, il colonialismo ha caratterizzato paesi lontanissimi dalla tradizioneliberale quali la Spagna, la Germania, la Turchia e la stessa Russia.
 
Proprio Lenin introdusse il libero mercato tra i contadini russi proprio per sbloccare il sistema distributivo (nota: DISTRIBUTIVO, non PRODUTTIVO), ovvero abbassare i prezzi, alzare i consumi e dimostrare subito al popolo russo che la sua dirigenza avrebbe portato benefici immediati a tutti.
Successivamente Stalin centralizzò il sistema produttivo e, di rimando, necessariamente, quello distributivo.
 
Di per se anche enti collettivi, es. le cooperative, i consorzi, possono insistere su un Libero Mercato, collettivizzando su scala locale i sistemi produttivi ma operando su sistemi distributivi liberi; ed infatti è ciò che succede oggi, in fin dei conti.


Sono d'accordo.

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