VladPutin 461 Inviato Novembre 24, 2013 Feschio due mesi fa: "Ey, 'sto maledetto quod ha troppe funzioni". catullo non ne usa tanti Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Lord_Black 326 Inviato Novembre 24, 2013 catullo non ne usa tanti catullo pensa solo ai passeri [spoiler] chi intende :asd: [/spoiler] Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Livid™ 834 Inviato Novembre 25, 2013 E' una lingua che non studio, mi piacerebbe pero, magari anche il greco Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Jason 677 Inviato Novembre 25, 2013 Istituto tecnico FTW Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
alexapple 2043 Inviato Novembre 25, 2013 Istituto tecnico FTW Perdonami, qual è il nesso del tuo messaggio con il topic? Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Jason 677 Inviato Novembre 26, 2013 Perdonami, qual è il nesso del tuo messaggio con il topic? Chi dice che il latino non gli piace, chi dice che non serve a niente. All'itis non si fa Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Ospite Inviato Novembre 26, 2013 Chi dice che il latino non gli piace, chi dice che non serve a niente. All'itis non si fa Neppure a scienze applicate, ma io non l'ho detto :asd: E' un topic solo per chi fa il latino. Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
alexapple 2043 Inviato Dicembre 7, 2013 Propongo un argomento di discussione: come preferite tradurre le proposizioni narrative? Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Ospite Inviato Dicembre 18, 2013 Ho studiato tutto il giorno Latino. Domani ho interrogazione su opere di Plauto e versione di Cesare, mentre venerdì ho verifica, versione più analisi logica italiana e grammaticale latina Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
sabbath83 2100 Inviato Dicembre 18, 2013 Lupus s'infibula Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Erwin Rommel 348 Inviato Dicembre 19, 2013 tie, traducete questa versione che feci durante la secondo prova degli esami dell' anno scorso Sed nunc genera ipsa lectionum, quae praecipue convenire intendentibus ut oratores fiant existimem, persequor. 120 XLVI. 121 Igitur, ut Aratus ab Iove incipiendum putat, ita nos rite coepturi ab Homero videmur. 122 Hic enim, quem ad modum ex Oceano dicit ipse amnium fontiumque cursus initium capere, omnibus eloquentiae partibus exemplum et ortum dedit. 123 hunc nemo in magnis rebus sublimitate, in parvis proprietate superaverit. 124 Idem laetus ac pressus, iucundus et gravis, tum copia tum brevitate mirabilis, nec poetica modo sed oratoria virtute eminentissimus. 125 XLVII. 126 Nam ut de laudibus exhortationibus consolationibus taceam, nonne vel nonus liber, quo missa ad Achillem legatio continetur, vel in primo inter duces illa contentio vel dictae in secundo sententiae omnis litium atque consiliorum explicant artes? XLVIII. 127 Adfectus quidem vel illos mites vel hos concitatos nemo erit tam indoctus qui non in sua potestate hunc auctorem habuisse fateatur. 128 Age vero, non utriusque operis ingressu in paucissimis versibus legem prohoemiorum non dico servavit, sed constituit? Nam et benivolum auditorem invocatione dearum quas praesidere vatibus creditum est et intentum proposita rerum magnitudine et docilem summa celeriter comprensa facit. 129 XLIX. 130 Narrare vero quis brevius quam qui mortem nuntiat Patrocli, quis significantius potest quam qui curetum Aetolorumque proelium exponit? non usate internet o vi stupro Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Ospite Inviato Dicembre 19, 2013 Ma secondo voi devo ripassare qualcosa il giorno prima di una versione? Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
VladPutin 461 Inviato Dicembre 19, 2013 Propongo un argomento di discussione: come preferite tradurre le proposizioni narrative? ;) Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
notselc 139 Inviato Dicembre 28, 2013 Problemone:come faccio a capire come tradurre il tempo del costrutto all'accusativo? Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
Ospite Inviato Dicembre 29, 2013 Problemone:come faccio a capire come tradurre il tempo del costrutto all'accusativo? Leggendo i vostri commenti mi rendo conto delle mie lacune Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
alexapple 2043 Inviato Dicembre 29, 2013 Problemone:come faccio a capire come tradurre il tempo del costrutto all'accusativo? Ah? Spiegati meglio :asd: Leggendo i vostri commenti mi rendo conto delle mie lacune A questo punto anche io delle mie :perp: Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
notselc 139 Inviato Dicembre 29, 2013 Ah? Spiegati meglio :asd: *Le proposizioni infinitive (la mia prof le chiama in modo diverso) La cosa che non so è come tradurre il giusto rapporto temporale (anteriorità,contemporaneità,posteriorità) tra la proposizione infinitiva e la reggente Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
alexapple 2043 Inviato Dicembre 29, 2013 *Le proposizioni infinitive (la mia prof le chiama in modo diverso) La cosa che non so è come tradurre il giusto rapporto temporale (anteriorità,contemporaneità,posteriorità) tra la proposizione infinitiva e la reggente I tempi dell'infinito, nelle proposizioni infinitive, sono tempi relativi, ossia si traducono in base al tempo della reggente, che può essere un tempo principale (presente, futuro semplice e anteriore) o storico (imperfetto, perfetto, piuccheperfetto, presente storico). L'infinito presente indica contemporaneità rispetto alla reggente. Dico te esse bonum. Dico che tu sei buono. Dicebam te esse bonum. Dicevo che tu eri buono. Per cui, se trovi un infinito presente in dipendenza da un tempo principale, lo traduci con un presente, se lo trovi in dipendenza da un tempo storico, con un imperfetto. L'infinito perfetto indica anteriorità rispetto alla reggente. Dico te scelus fecisse. Dico che tu hai commesso una cattiva azione. Dicebam te scelus fecisse. Dicevo che tu avevi commesso una cattiva azione. Se trovi un infinito perfetto in dipendenza da un tempo principale, lo traduci con un passato prossimo, se lo trovi in dipendenza da un tempo storico, con un trapassato prossimo. L'infinito futuro indica posteriorità rispetto alla reggente. Dico te malum esurum esse. Dico che tu mangerai una mela. Dicebam te malum esurum esse. Dicevo che tu avresti mangiato una mela. Se trovi un infinito futuro in dipendenza da un tempo principale, lo traduci con un futuro semplice, se lo trovi in dipendenza da un tempo storico, con un condizionale passato. Per quanto riguarda la contemporaneità e la posteriorità, ricorda anche che verbi indicanti opinione (existimo, puto, credo) vogliono il congiuntivo in italiano. L'infinito perfetto può essere tradotto anche con un passato remoto, specie se è retto da verba narrandi presenti: Ferunt Caesarem a Bruto interfectum esse. Tramandano che Cesare fu ucciso da Bruto. Ma anche: Tramandano che Cesare sia stato ucciso da Bruto, usando il congiuntivo passato, per indicare qualcosa di non certo o comunque frutto di una credenza od opinione. Sentiti libero di chiedere se non ti è chiaro qualcosa, le infinitive sono un argomento fondamentale :asd: Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
notselc 139 Inviato Dicembre 29, 2013 I tempi dell'infinito, nelle proposizioni infinitive, sono tempi relativi, ossia si traducono in base al tempo della reggente, che può essere un tempo principale (presente, futuro semplice e anteriore) o storico (imperfetto, perfetto, piuccheperfetto, presente storico). L'infinito presente indica contemporaneità rispetto alla reggente. Dico te esse bonum. Dico che tu sei buono. Dicebam te esse bonum. Dicevo che tu eri bonum. Per cui, se trovi un infinito presente in dipendenza da un tempo principale, lo traduci con un presente, se lo trovi in dipendenza da un tempo storico, con un imperfetto. L'infinito perfetto indica anteriorità rispetto alla reggente. Dico te scelus fecisse. Dico che tu hai commesso una cattiva azione. Dicebam te scelus fecisse. Dicevo che tu avevi commesso una cattiva azione. Se trovi un infinito perfetto in dipendenza da un tempo principale, lo traduci con un passato prossimo, se lo trovi in dipendenza da un tempo storico, con un trapassato prossimo. L'infinito futuro indica posteriorità rispetto alla reggente. Dico te malum esurum esse. Dico che tu mangerai una mela. Dicebam te malum esurum esse. Dicevo che tu avresti mangiato una mela. Se trovi un infinito futuro in dipendenza da un tempo principale, lo traduci con un futuro semplice, se lo trovi in dipendenza da un tempo storico, con un condizionale passato. Per quanto riguarda la contemporaneità e la posteriorità, ricorda anche che verbi indicanti opinione (existimo, puto, credo) vogliono il congiuntivo in italiano. L'infinito perfetto può essere tradotto anche con un passato remoto, specie se è retto da verba narrandi presenti: Ferunt Caesarem a Bruto interfectum esse. Tramandano che Cesare fu ucciso da Bruto. Ma anche: Tramandano che Cesare sia stato ucciso da Bruto, usando il congiuntivo passato, per indicare qualcosa di non certo o comunque frutto di una credenza od opinione. Sentiti libero di chiedere se non ti è chiaro qualcosa, le infinitive sono un argomento fondamentale :asd: Stima :fiore: Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
alexapple 2043 Inviato Dicembre 29, 2013 Stima :fiore: Figurati, pensa che neanche a me era stata spiegata la traduzione, ho dovuto studiarla da solo dal libro :perp: Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti
alexapple 2043 Inviato Febbraio 12, 2014 Supra Condividi questo messaggio Link di questo messaggio Condividi su altri siti